Inquietanti manichini
Questo progetto è parte di una ricerca
fotografica sui manichini quali oggetti, che sono si inanimati e freddi, ma che
nella loro plasticità ritrovano soggettività e identità reali. Di fronte ai
manichini dell’Architetto Pierluigi Cervellati ho percepito subito il senso del
passato e la storia che ognuna di quelle “sculture” aveva sulle spalle.
Nel predisporre il set fotografico, nel muoverli e smontarli per “metterli in
posa” e nell’osservarli da diverse angolazioni, mi sono lasciato sopraffare dai
forti richiami in cui il manichino è entrato a far parte della storia
dell’arte. Ecco allora queste fotografie in cui metafisica, surrealismo e
dadaismo s’intrecciano tra loro producendo situazioni di ironica inquietudine.
Solo il Nero e i Grigi potevano renderne appieno tutta la loro enigmatica
forza. Il nero profondo da cui i manichini, o parte di essi, emergono ne
acuisce il mistero dell’esistenza passata, allo stesso tempo la loro materica
presenza nella gamma dei grigi, li impone ai nostri occhi nella loro oggettività,
stimolando letture nuove e contemporanee.
"…Il manichino, simbolo dell’identificazione e della passione, viene creduto
reale e “vivente”. Sono inquietanti e ironici, sono la teatralità, la sorpresa,
il reperto, lo sguardo; sono trofei nell’interno-esterno, della
collezione-mostra. Basta fare un montaggio simbolico, spostare una mano (come
avviene in Valentini) in un altro spazio, che da metafisici silenziosi e orfani
diventano surreal-rumorosi … Assisto ad una voluta contraddizione tra il visto
e il visionario, tra il vero e il falso. C’è uno stupore anche nelle foto che è
malinconico ma che ci richiede ancora interrogativi e non facili esclamativi,
in una società falsamente liquida dove può galleggiare tutto ma che un pensiero
affonda...”(Concetto Pozzati).
“I
miei manichini sono un poco inquietanti, ma di un’inquietudine diversa dalle
muse dipinte da de Chirico. Pur senza orologeria, quelli in legno si muovono.
Sono molto permalosi: vanno tenuti con cura. Occupano spazio, sono ingombranti.
E subito possono anche non piacere …; adesso hanno assunto un altro aspetto,
specie se fotografati da Vittorio Valentini …” (Pierluigi
Cervellati).